L’anello di re Salomone
Una versione accorciata di questa recensione è apparsa sulla rivista Sapere.
Konrad Lorenz, L’anello di Re Salomone, Adelphi, 1989
“L’anello di Re Salomone” di K. Lorenz rappresenta un’imperdibile chicca da tenere in ogni libreria che si rispetti. Si tratta di un saggio a scopo scientifico, ma nel panorama della saggistica ricopre un ruolo del tutto peculiare, viste le sue caratteristiche di contenuto e di forma. Per quanto riguarda il primo, è un testo del tutto universale, che si può rivolgere ad un pubblico di età qualsiasi, risultando sorprendente in ogni caso; per quanto concerne invece la seconda, ha un taglio eccezionalmente scorrevole, un lessico immediato e diretto (e talvolta anche spiritoso) che parla al lettore come se questi fosse lì ad assistere di persona a ciò che accade. Il testo, edito in originale per la prima volta nel 1949, rappresenta un autentico diario di scoperte etologiche. Lorenz, globalmente riconosciuto infatti come una figura di spicco nello studio del comportamento animale, ha raccolto per anni osservazioni circa diverse specie animali, vivendoci letteralmente assieme e osservandole da vicino, riuscendo talvolta a farsi considerare da queste come un pari. Siamo nella bassa Austria, ad Altenberg, dove l’allora residenza di Lorenz, teatro assieme al circondario di grande bellezza naturalistica delle vicende narrate nel libro, ospita oggi un istituto di ricerca intitolato proprio allo studioso. Lorenz infatti, in ottemperanza al principio di non interferenza con un habitat naturale di una specie, studia gli animali nella loro condizione selvatica e ne ospita altri in casa o in giardino riadattando le mura domestiche ad essi, per tenerli in totale libertà. Il titolo del testo rimanda naturalmente al leggendario anello del re che si diceva fosse in grado di parlare agli animali, ma un tale titolo per questo testo si riveste di beffarda ironia, considerato che Lorenz è perfettamente in grado di stabilire un rapporto di profonda interazione con gli animali usando la semplice e innata curiosità fanciullesca che caratterizza ogni scienziato, e dunque non si basa certo su argomentazioni di tipo fantasioso o pseudoscientifiche. Se fare scienza significa farsi domande su ciò che si osserva e cercare delle risposte, allora è solo da un’istintiva curiosità da bambino che scaturisce poi la sapienza da professore. Proprio questo punto rappresenta il fulcro del testo e il motivo della sua totale universalità: il lettore adulto si diverte allo stesso modo del lettore bambino. Se la letteratura per ragazzi è tendenzialmente portata a dipingere (a partire dalle antiche favole) l’animale come un individuo antropomorfizzato, un uomo dalle sembianze differenti, questo testo apre una prospettiva del tutto differente, in cui l’animale rovescia il consueto paradigma antropocentrico per cui l’uomo ha una dignità superiore alle altre specie. L’animale è diverso dall’uomo, ma la sua intelligenza e i suoi istinti non sono per nulla banali, e risultano estremamente interessanti da comprendere per l’uomo stesso. D’altro canto, i libri educativi per ragazzi che trattano di animali li rappresentano soprattutto da un punto di vista statico, come individui che compiono azioni meccanicistiche intente al raggiungimento di uno scopo, secondo il ciclo biologico della vita. Anche qui il testo si presenta come innovativo, perché offre numerosi spunti di riflessione sulla natura umana e su quella animale, riuscendo a comunicare l’idea che quest’ultima sia caratterizzata non solo da istinto, ma anche da pensiero, intelligenza. L’autore ci racconta, seguendo i ritmi della propria stessa viva sorpresa, i rapporti che instaura di volta in volta con gli animali che studia, i legami di distaccato rispetto che alcuni instaurano con lui e quelli di vera dipendenza che altri gli dimostrano. La semplice fascinazione iniziale che Lorenz prova, e che attraverso le sue parole il lettore può assaggiare, si trasforma in una profonda riflessione sulla vita interiore della fauna davanti a noi. Magari gli stessi lettori riusciranno a guardare a questa con occhio diverso dopo aver letto il libro, e allora lo scopo di Lorenz sarà raggiunto.